Calvignano

Il comune di Calvignano è un piccolo borgo sui colli vitati dell’0ltrepò Pavese. Con i suoi 130 abitanti (dati 2007), spalmati su una superficie di 6,91 Kmq.’ Calvignano è il più piccolo dei 7 Comuni del distretto, ma non per questo è privo di attrattive.

il nucleo centrale è situato sulla provinciale Casteggio-Montalto Pavese . Al nucleo centrale si aggiungono 14 piccoli nuclei e cascine sparse. Il territorio è delimitato dai torrenti Coppa e Rile e comprende gran parte del Monte Ceresinoe viene descritto dai visitatori dell’800 come “un piccolo villaggio posto in luogo elevato, ove godesi buon’aria… e si beve un buon vino”

Storia

Tra le diverse ipotesi sulla radice del toponimo di Calvignano quella che viene data dall’ autorevole Giacomo Carlo Bascapè, secondo il quale deriverebbe da “Calle vignato”, ossia strada affiancata da vigne è quella, anche se romantica e fantasiosa, che meglio di tutte offre in modo chiaro e simbolico la connotazione, antichissima e provata, della vocazione del territorio e della sua comunità nella coltivazione della vite.

La prima notizia certa di Calvignano si ritrova nell’ alto Medioevo, in un atto notarile del 18 dicembre del 1.111 con il quale il prete Gisulfo testando nel castello di Torre del Monte (oggi Borgo Priolo) a favore di Tedisio ed Opizo del fu Ottone, lasciava loro il castello e le terre di Calvignano che, come come recita l’atto, si stendevano per tre miglia attorno al castello di Calvignano comprendendo i luoghi di Travaglino, Oberga, Zenevredo, Corneliano e Casale.

Della stessa epoca è la comparsa sulla scena fondiaria di Calvignano dei nobili Bottigella di Pavia e la vicenda feudale di Calvignano, si lega indissolubilmente ai Bottigella che vi possedettero, sino al secolo XIX°, la vasta proprietà fondiaria, che dalle originarie 1500 pertiche circa era lievitata nel corso degli anni, sino a raggiungere le oltre 3700, e che fu frazionata in 11 lotti.

Il 13 dicembre 1878 fu alienato il 2° lotto di 810 pertiche, con la cascina Pagliarolo, al milanese Vincenzo Comi che, il 14 febbraio 1879 acquistava altri 7 lotti, per 2892 pertiche complessive, costituenti il vero e proprio possedimento detto “di Travaglino”. Agente di borsa in Milano e socio fondatore dell’Automobil Club milanese, il Comi darà corso ad una radicale ristrutturazione dell’azienda elevandone le capacità produttive e facendola emergere come un pilastro dell’economia calvignanese.

Sviluppo demografico

Anche la popolazione di Calvignano raggiunge la massima espansione negli anni ’20. Da quel momento in poi inizia un costante declino demografico che, tra gli anni ’50 e ’80, diviene un vero crollo.

L’evoluzione demografica del comune è strettamente intrecciata ai grandi processi economici e sociali e dell’economia agricola del nostro Paese. Per 70 anni, e cioè dal 1881 al 1951, la popolazione residente si è sempre mantenuta sopra le 400 unità per calare drasticamente a seguito della riforma agraria e con la scomparsa (prima nel 1963 e successivamente nel 1983) del contratto di mezzadria che aveva avuto diffusione in tutta Europa a cominciare dal basso medioevo.

Dagli anni ’80 il decremento di popolazione sembra rallentare con un’inversione di tendenza a partire dal 2004.

L’indice di Vecchiaia (207,1 %) che vede gli over 65 due volte più numerosi dei giovani (0-14 anni) a fronte di una media provinciale del 143,1% è, tra i comuni del Distretto, uno dei più bassi.

Il reddito medio, con € 31.471 è altissimo e si pone molto e al di sopra della media tra i comuni della provincia che è di € 18.900.

Sviluppo economico

Ieri come oggi l’economia locale è basata sull’ attività agricola e in particolare sulla la produzione vinicola.

Per chi non è occupato in agricoltura, il pendolarismo è d’obbligo verso Voghera, Pavia e Milano, mentre Casteggio è un polo di gravitazione naturale e più prossimo per i servizi essenziali.

Data l’entità estremamente ridotta della popolazione e la vicinanza con Casteggio, a Calvignano non esistono praticamente più esercizi commerciali di vicinato.